Girato l’angolo

Questa immagine l’ho presa mentre stavo andando al negozio di fiori, girato l’angolo di tanner street, direzione malty market.

Una frase su un muro che non mi ha detto cose cosi strane nè nuove, ma ho fatto lo scatto perchè mi piaceva il cielo azzurro, il colore dei mattoni ed il palo in mezzo a disturbare l’insieme armonico.

Ho fatto la foto e sono andata a fare i miei giri soliti, le mie compere, le ciaccole a prendere il caffè anzi (cappuccino che ho riscoperto qui…figuriamoci come sono ridotta).

E poi a casa ho riguardato la foto…e ho avuto un flash, un lampo di genio. Il palo della luce. (non volendo fare nessuna allusione alla più antica delle professioni che poi se scelta e non sfruttata io la considero una professione come le altre..ma non divaghiamo).

Dunque dicevo il palo della luce.E’ un pò lontano dal muro ma non troppo. e nella prospettiva frontale questa distanza non si nota. L’autore l’ha messo come parte integrante della sua frase..l’ha inglobato nella sua rappresentazione. Se questa cosa fosse voluta opppue no, ovviamente non possiamo saperlo, ma è l’effetto finale che a me ha fatto pensare.

Nella visione d’insieme il palo non disturba. La frase viene comunque letta, non perde di significato e si può dire che alla fine è quasi divertente il risultato finale.

Ora una persona sana di mente di domanda ” ma questa qui, fa tutti questi discorsi per un palo? per una scritta?”. Insomma, Io consiglierei di cambiare spacciatore o comunque di bere meno.

Ma ecco adesso il punto. Se io sostituissi il palo con un impianto cocleare, e la scritta fosse la mia vita… l’impianto a prima vista stona, ma poi si mimetizza tra le lettere e le parole, rendendo il tutto molto interessante, unico se vogliamo.

Bene…io dovrei lavorare sul fatto che l’impianto si deve mimetizzare e confondere nella quotidineità perchè a volte la sua presenza è molto ingombrante. Non è una presenza fisica, ma è qualcosa di pesante da sopportare e da fare.

Chissà come si può mimetizzare davvero.