Il letargo

Il riccio è da sempre il mio animale preferito per moltissime ragioni. Una tra le tante è che va in letargo. Si chiude nella sua tana per tutto l’inverno. Al calduccio, con il cibo, e dorme.

Ora vorrei sapere a chi non piacerebbe questa vita?

Ovviamente sto scrivendo in data 24 marzo, avendo tralasciato sicuramente un sacco di giornate mondiali e priam fra tutte la primavera. (evito di inserire la data del 21 marzo, perchè mi sembra superfluo).

Volevo anche io fare un bell’articolo sul primo giorno di primavera, insomma, la mia uscita dal letargo. Mi ero anche messa pronta a scrivere, quando ho aperto i social e sono stata inondata da vari commenti “benvenuta primavera” “primo giorno di sole”…e chi più ne ha più ne metta… e mi sono arresa.

Insomma non c’era niente di nuovo che potessi scrivere. Solo un mood banale (non che poi questi articoli non lo siano, almeno per me no, e quindi chi li trovasse banali…insomma…sto divangando come mio solito….se uno vuole legge, altrimenti no).

Ma parliamo del letargo. Io sono una persona freddolosa, non sono una persona mattiniera e di base sono pigra. Direi che l’ideale è appunto essersi trasferita dall’Italia a Londra. (non ci sono commenti sufficienti). Ed io vado in letargo. O meglio, una sorta di letargo.

In inverno non ho voglia di uscire perchè mi fa freddo. Mi devo mettere cappotto, cappello, sciarpa… e perdo sempre qualcosa. E’ buio alle quattro del pomeriggio, piove, tira vento e fa freddo. Insomma, io sono meno reattiva del solito.

E invece con il caldo mi alzo presto, ho voglia di fare cose, di andare a fare una passeggiata, andare a prednere il caffè…esci con una maglietta o comunque una cosa leggera e c’è il sole.

Quindi oggi, il 24 marzo ho deciso di iniziare a uscire dal letargo…sarà che ormai sento il profumo dei fiori, o inizia a fare meno freddo (insomma qui piove sempre).

E a volte c’è l’arcolbaleno.