Come ti senti?

A questa domanda la prima risposta sarebbe “affamata”. Ovviamente si tratta della dieta che sto facendo, su consiglio della dietologa…cibo sano per perdere dei kg in eccesso (per me lo erano) e per riprendere anche le sane abitudini alimentari.

Poi a questa domanda devo trovare una risposta più significativa. Mi sono messa a cercare immagini on line che potessero darmi uno spunto. Quindi i fiori (varie immagini) e ho pensato alla primavera, al sole che piano piano inizia a fare capolino anche nel paese ostile (sabato era caldo e se lo dico io, era caldo davvero). Ma non mi rispecchiavo in queste immagini.

Allora sono passata a quelle successive. Animali. Ma anche li, insomma. Mi fanno venire la voglia di un cane, che ho sempre voluto (ce l’avevo da piccola). Ma da grande, con una vita sempre di corsa non mi sembrava il caso. Quindi niente animali.

Le immagini poi della natura mi fanno essere un pò triste…ma perchè penso sempre ai posti che vorrei vedere. Magari li dovevo vedere prima, adesso da sorda sarò diverso? boh… non lo so.

Ho qudini optato per in classico geroglifico egiziano. Insomma, si tratta di una lignua che si abbiamo iniziato a capire grazie alla famosa stele di Rosetta ( metto il link…ma solo perchè spero che Rosetta non sia inteso come nome proprio di persona…altrimenti al solito ci sono dei problemi abbastanza seri nel lettore).

Quindi, a cosa pensi? ai geroglifici ? no. penso solo a quanto i miei ragionamenti interiori siano complicati e contorti a volte da far rabbrividire il faraone (così tanto da trovare la giusta posizione tra la direzione delle gambe e il busto).

Sono complicata come ogni donna…sono riflessiva ancora di più del solito. Poi penso e ripenso a certi aspetti della mia vita. Ancora non ho ben metabolizzato gli schiaffi in faccia che continuo a prendere. Poi ovviamente ognuno sente i propri di schiaffi. Io non è che mi piango addosso. Piango e basta. Sono diventata molto più sensibile rispetto a prima della malattia, questo si. E’ un dato di fatto.

MI sto riappropriando a piccoli passi di quello che sono stata e che ho fatto. Di quella che ero. Ma poi penso sempre di riprendere dal punto in cui la malattia mi ha fermata. Ma non posso ripartire come se niente fosse Ci sono in mezzo cinque anni, cambiamenti non indifferenti (primo fra tutti la sordità). E’ vero che c’è un prima 2020 e un dopo 2020.

Ma come posso legare queste due cose senza trascinarmi come uno zombie? come si fa non lo so.

Tutti dicono che potrebbe essere un modo per reinventarsi, per fare quello che si vuole. Ma io quello che facevo prima del 2020 lo facevo perchè mi piaceva, non per dire. (sto parlando del lavoro). Insomma amavo il mio lavoro, mi piaceva anche se c’erano dei giorni in cui lo odiavo. Ma adesso non lo posso fare più come lo vorrei fare. Non lo farei al 100%.

Ecco come mi sento. Non sono più al 100%. Sono invalida al 55%.