L’effetto dell’autunno su di me
Stamani mi sono svegliata e ho sentito la necessità di scrivere. Ci pensavo da qualche giorno “sai è tanto che non scrivo”, cercando una giustificazione “sono stata indaffarata, ero in Italia, dei piccoli problemi al lavoro, impegni vari”…Appunto cercavo delle giustificazioni.
Ma tutto questo è solo l’effetto dell’autunno su di me, o meglio l’effetto di questi giorni.
Il 19 ottobre del 2020 mi ricoveravo a MIlano per la mia operazione salva vita (o almeno io credevo fosse così). Stavo male da più di un anno e l’unica soluzione era “aprire” l’orecchio sinistro e vedere cosa ci fosse, soprattutto dietro l’osso il Mastoide. Mastoidectomia.
L’operazione perfetta, Sono stata bene, non avevo più il dolore a sinistra…ma il giorno dopo ho iniziato a sentire meno a destra. L’orecchio che mi rimaneva funzionante. ” Dottore mica divento sorda?” risposta: “no no..è che sei stata piegata per diverso tempo, è normale poi ci sarà un accumulo di fluidi”… contollo otorino, tutti a tranquillizzare.
Due giorni dopo il silenzio. La sordità. Solo dopo diversi mesi abbiamo capito che si trattava di una malattia autoimmune, una bella malattia super rara.
E questo periodo mi ricorda sempre quei giorni. Io ci rido, faccio il compleanno dell’orecchio (quest’anno sono tre adesso va all’asilo). Ma non è così. Ripenso a quei giorni, li in ospedale. Al ritorno a casa, alla mia voglia di scomparire, la paura che leggevo nello sguardo di mio marito. Ripenso a quando sono andata per la prima volta a casa dei miei genitori, la casa in cui sono cresciuta, da cui sono partita, ma sono sempre ritornata. L’abbraccio con la mia mamma.
Questo è l’effetto dell’autunno su di me. Un velo di tristezza. Poi tutti che ti dicono ” a me sei coraggiosa, ma sei forta, ma hai affrontato di peggio”.. Le persona parlano perchè non sanno di cosa si tratta, perchè restare sordi in due giorni non si può spiegare. Perchè fare la chemioterapia pesante per una malattia autoimmune non si può spiegare. Perchè la riabilitazione, il non capire, l’essere chiusa in una bolla di sicurezza non si spiega. Non si spiega la paura di parlare, delle persone che ti guardano, di chi ti chiede “ma hai capito? capisci quello che dico?”, che è sempre una pugnalata al cuore, anche fatto da chi ha le più nobili intenzioni.
L’autunno non mi è mai piaciuto, inizia a fare freddo, non sai come vestirti, è umido e i capelli non hanno un verso. Cambia l’ora e quindi alle tre di pomeriggio è buio.
Mi dispiace per l’autunno, ma non è la mia stagione, la mia è l’estate, il cado. Penso sempre alle mie estati in campagna, dormire a finestra spalancata e cercare un pò di venticello notturno per respirare.
L’autunno non ha un effetto buono su di me. Ho voglia di andare in letargo.