Un week end a Parigi
Questo appena trascorso è stato il we del mio compleanno…o meglio il mio compleanno era sabato e il marito per regalo mi ha portato a Parigi.
Parigi è la mia città, ho vissuto li per quasi due anni, La confessione sulla destinazione del viaggio è arrivata venerdì sera. Sabato mattina poi in aereporto (Londra – Parigi è un volo di 40 minuti dove neanche fai in tempo ad andare in bagno).
In aeroporto ho fatto una foto allo schermo della partenza e poi un post su instagram del blog e identico anche su quello mio personale. Ho fatto una sorta di “coming out” diciamo. Ho confessato a tutti la mia malattia, la mia sordità, quello che mi è successo negli ultimi anni.
Dunque mancavo da Parigi dal 2018. Eravamo stati li per il primo anniversario di nozze. Poi da 2019 mi sono ammalata, niente compleanni (quelli li ho passati sempre malata e uno in ospedale) e niente viaggi (quelli che facevo erano Londra – Firenze).
Comuque il sabato arrivati a metà mattina ce ne siamo andati in giro nel Marais (place des Voges)…e per pranzo alla marmotta nella teiera… (in realtà sarebbe il ghiro) Le loir dans la theiere , dove andavo sempre a fare il brunch con le mie amiche e a passare la domenica pomeriggio con quella torta meringata al limone (che ovviamente ho preso). poi a cena al Sacre Fleur, adoro la loro anatra.
La domenica era dedicata al mio regalo di compleanno (un altro) e cioè Eurodisney (grazie alla mia diabilità e sordità ho avuto la carta handicap per poter accedere più facilmente alle giostre). Di rientro ma stanchi morti siamo andati a cena da Chez Janou il mio bistro preferito. Li andavo a cena con le mie amiche ma è diventato anche un posto del cuore con il marito.
Poi una corsa per vedere la torre Eiffel illuminata ma ovviamente da sei mesi viene spenta alle 23.45. (ovviamente io mi ricordavo che stava accesa fino alle una o le due di notte).
Lunedì ultimo giorno, giretto per il centro. Tappa obbligatoria “La Samaritaine“, il nuovo grand magasins a Parigi. Il mio preferito resta sempre il Bon Marché, ma poi pure questo non è male, affatto. Una passeggiata lungo Senna, con la foschia non si vedeva la torre…(un tempo che sembrava il paese ostile). l’Ile de la cité, poi Saint Germain, il mio quartiere preferito. Pranzo con un caro amico, e poi niente, di nuovo in aereoporto,
ps questo è il mio primo articolo di una piccola serie di Parigi, per ora ho messo una visione d’insieme e il cibo soprattuto…poi ne farò un altro più specifico per la disabilità.