L’armadio guardaroba
Ieri nel paese ostile era festa (concessione del Re Carlo III per la sua incoronazione) e quindi cosa mi sono messa a fare? Il cambio armadio.
Spinta dalla giornata con il sole, focalizzata sul caldo che potrebbe venire e poi era una cosa che dovevo fare, prima o poi! Nessun richiamo a “Le Cronche di Narnia”, ma una semplice operazione.
Semplice si fa per dire…faticosa parecchio. Insomma, che due palle…diciamo la verità. Poi non tanto per le mie cose, quanto per quelle del marito (insomma, pure il suo ho dovuto fare).
Quando ero malata e nei mesi trascorsi nei vari ospedali e a letto, avevo lo shopping compulsivo…compravo ogni cosa (sopratttutto vestiti, scarpe e borse). Prima di partire per Londra poi ho messo in vendita tante cose, perchè erano cose un pò tristi, o comunque comprate senza un senso ma per cercare di non pensare a quello che mi stava capitando ( shopping esagerato dove ovviamente l’e commerce è stato il vero protagonista). Quindi poi le mi valige per Londra erano poche cose, diciamo che avevo ridotto e ridimensionato il mio guardaroba.
Cosi credevo. Cavolo ieri ho ritrovato cose che neanche mi ricordavo di avere. E cosa ho fatto? Visto c’ero ho riprovato qualche vestito. La gioia…sembravo una bimba tutta felice in un megozio di caramelle.
In realtà mi sono riprovata dei vestiti che avevano un significato per me (quelli che mi ricordano momenti particolari)…e che mi ero portata dietro nonostante i Kg in eccesso della chemio e del cortisone.
Non li avevo più riprovati. La scorsa estate avevo solo un paio di vestiti neri che potevo mettere.
Nel mio armadio guardaroba ieri ho ritorvato e riprovato dei vestiti e mi stanno di nuovo. Non è un fatto di kg in eccesso, è un fatto di vedersi malata o di vedersi guarita (nel mio caso in via di guarigione).
Mi sono sentita bene, nonostante la fatica. Sentirsi bene fa questo effetto, e io l’avevo dimenticato.