visite
allora oggi sono tornata in ospedale per la riabilitazione, e dovrò tornarci diverse volte e almeno due giorni a settimana.
Ho perso il mio cappellino grigio e quindi stamani ho messo il foulard sui capelli. Un pò per la vergogna dei capelli inguardabili, un pò per coprire la cicatrice e un pochino per tenere la testa a caldo.
Allora non è che ho messo un foulard a caso, ho messo un foulard di Hermes, legato solo nella testa senza sembrare estremista islamica.
Arrivata in ospedale ho visto lo sguardo delle persone su di me…uno sguardo che sembrava compassione, mista a pietà…qualcuno distoglieva lo sguardo, altri accennavano neanche un sorriso ma una piccola smorfia.
Una cosa ignobile. No ma veramente…una cosa che non si può neanche immaginare. Allora capisci quanto possa essere emarginata una persona malata, ho pensato all’isolamento sociale di cui avevo letto….
siccome di visite e di accessi in ospedale ne dovrò fare diversi ho deciso che indosserò il foulard fino a quando non potrò lavarmi i capelli…e poi anche se la cicatrice si continuerà a vedere chi se ne frega. A me non da fastidio…se da fastidio agli altri, si possono adeguare o voltare dall’altra parte.
Altra cosa molto importante è che i capelli me li taglierò un pochino da sola, non posso andare dal parrucchiere, perchè li devo lavare (purtroppo) ancora con quella specie di disinfettante e pensavo di tagliare le punte tutte secche e sciupate. Poi quando sarò in grado urgerà un vero taglio.
Forse in ragione del taglio fai da te, è bene portare ancora il foulard ….potrei spaventare davvero qualcuno o fargli prendere un colpo!
vedremo nei prossimi gionri
Serena Lepri
Ogni cicatrice è un autografo di Dio
veronica
anche ogni cicatrice è segno che è stata dura