Prime analisi del sangue a Londra
Ieri lunedi dovevo fare gli esami del sangue, i classici di controllo.
Prenotazione nella clinica tramite mail, fissi il giorno e vai quando ti pare. Devo dire la clinica (nella foto) molto bella e pulita, la ragazza all’ingresso super gentile. Lasci il foglio, ti dice il tempo di attesa (ieri 45 minuti…) e poi mi dice, ora può aspettare nella sala e la chiamiamo noi…
Io tutta bellina mi siedo su quelle belle poltroncine azzurre, inizio a guardare il cellullare…e poi penso ” si ma ha detto che mi chiama, io che cavolo capisco? non capisco il mio nome in italiano, figuriamoci detto in inglese”.
Quindi mi alzo e le vado a dire che non capisco quando mi chiama…e lei mi fa…”tranquilla, ti chiamo io”.
Trascorro così i 40 minuti, poi lei arriva e mi accompagna giù. ci sono i box. A me tocca MIrabelle, che tutta gentile mi chiede nome e cognome, verifichiamo la data di nascita e fa il prelievo. Sorrido ricambiando la sua gentilezza, ma dalla mascherina si intravede poco. Faccio prelievo e poi mi conferma che i risultati arrivano per mail. La saluto, la ringrazio e vado. Ripasso all’ingresso e saluto la ragazza ed esco. Fine. Direi servizio ottimo.
Esco e penso, e ora????
e qui scatta l’antefatto che ho tralasciato.
Allora questa clinica (in cui mi ha mandato il mio dottore) era distante un’ora e dieci a piedi, ma solo 4 fermate sulla piccadilly line (la linea che passa sotto casa). Quindi tutta contenta perchè pensavo, povera sciocca. “ci metterò pochissimo vedrai che figo”.
Ieri esco e vado alla metro…sapevo ci fossero dei ritardo o altro…invece no. CHIUSA!
forse avranno lavorato troppo per il giubileo, non lo so…chiuso proprio tutto. Proseguo a piedi e penso, magari è la piccadilly che non va, vado più avanti e becco l’altra linea. Arrivo e nulla chiusa anche quella.
Piano alternativo. Autobus . Per chi mi conosce per ma l’autobus è lo spostapoveri (premesso che in italia io lo prendo eh..giusto a rimarcare la mia povertà), ma qui l’autobus bello rosso su due piani non è spostapoveri per niente. Comunque tralasciando questa piccola parentesi vado alla fermata, il delirio. di gente…un casino….nulla via proseguo a piedi.
Poi arriva il piano C, e cioè il taxi… ma praticamente mentre cammino mi rendo conto che la strada è una fila interminabile di autobus, taxi e auto e che faccio prima a piedi.
quindi alla fine sono andata a piedi. Ho camminato un’ora e un quarto. Fatto le analisi e ritorniamo al punto in cui uscita dalla clinica devo tornare a casa.
Siccome tanto la giornata era persa ed ero vicina aOxford street, che cosa ho fatto?
Mi sono presa un bel caramel macchiato in uno dei tanti starbucks che ci sono e ho passeggiato tranquillamente, sono entrata nei negozi, ho guardato le vetrine (poi ovviamente sono entrata e ho comprato eh )… e alla fine piano piano, quasi senza accorgemene me ne sono ritornata a casa.
Ovviamente la cosa bella è che poi alla fermata della metro dietro casa mi sono accorta che era aperta e lo sciopero era finito.
Sordamaldestra