Perdersi nell’Umbria

Due anni fa sono andata per la prima volta in Umbria. Ero malata da qualche mese, ancora la malattia non aveva fatto il suo corso ma comunque stava iniziando a manifestarsi e una vacanza in Umbria, mi sembrò una buona idea. Insomma era un posto vicino a casa (Firenze), senza mare (con il cortisone non potevo stare al sole) e non troppo caro. Fu una piacevole sorpresa.

Quest’anno invece ho deciso con il marito di perdermi nell’Umbria.

Sono stati tre giorni di vacanza in cui abbiamo scoperto paesini splendidi come Rasiglia e i suoi canali, dove abbiamo mangiato sempre bene e dove la natura ti trasmette calma e tranquillità, come se il tempo si fermasse.

Abbiamo soggiornato in un vecchio convento, con le sorgenti d’acqua, immerso in una foresta. Il Convento di acqua premula ci ha accolto e coccolato (merito anche della cucina).

E la mia passione per l’Umbria si è rinforzata.

E’ una regione piccola ma con carattere, senza avere troppe pretese ma genuina. Dove i sapori di un tempo sono rimasti intatti, dove ho trovato anche il misticismo dei luoghi. Pensare a come doveva essere nel Medioevo viaggiare per i boschi che collegavano i vari borghi, che erano realtà indipendenti. Ai luoghi sacri che ci sono come Assisi o Cascia, che magari sono fragorosi durante il giorno, invasi da turisti e pellegrini, ma che la sera, con il calar del sole, hanno mantenuto quel silenzio e quella calma di allora, come se il tempo non esistesse.

Il cibo poi la fa da padrone. In Umbria i salumi sono la base, ma anche il tartufo, la pasta, la carne…insomma è difficile mangiare male…infatti sono ingrassata due kg.

Consiglio comunque un week.end in questa terra. Scegliere una base e poi girare per le sue strade, perdersi tra i boschi, i borghi e comunque perdersi nell’Umbria.