pazienza delle piante

devo aspettare che mi chiamino dall’ospedale per la nuova operazione, o meglio per l’operazione che la settimana scorsa non mi hanno potuto fare perchè non stavo bene.

l’attesa… come si fa? mi tengo impegnata, cerco di lavorare, controllo il blog, faccio un giochino sull’ipad (un gioco stupido ma che mi rilassa), faccio acquisti…,ma ogni tanto la mente ricade li…quando? quanto tempo?

e poi ho pensato che dovrei essere forte come una pianta, piegarmi dal vento ma non spezzarmi, restare li immobile e il tempo passa e comunque il mondo va avanti…pianto, poi ho collegato giardino, e allora mi sono venuti in mente i giardini giapponesi…dove il tempo sembra essersi fermato e dove hanno una cura per quegli alberi piantati magari dallo shogun mitsukuni mito (si proprio quello del cartone animato) dove tagliano a una a una le foglie…

la tranquillità e la cura, come se il tempo scorresse al suo ritmo inesorabile e te con pazienza di adegui…ora, pensare ad avere questa cura (soprattutto nel tagliare le foglie e i rami) in un pino.. si tagliare le foglie (aghi) a un pino. E ci sono quelli che lo fanno, li zitti zitti, piegati… e l’ho visto nel giardino a Kanazawa. (poi spenderò anche qualche articolo sul giappone).

Comunque un altro albero da cui imparare è l’albero di Ippocrate,. situato nell’isola di Kos, nella piazzetta del paese, accanto al minareto,e davanti al porticciolo (all’epoca di Ippocrate era chiaramente quasi nel porto).

Ora uno si immagina che l’albero sotto le cui foglie insegnava il padre della medicina possa essere qualcosa di maestoso…una delusione…un pioppo mezzo rotto…con i rami enormi, tenuti su con dei paletti…un pochino ammazzato direi, ma sempre li a testimoniare che il tempo passa, e lui e è li che aspetta chissa cosa e fa ombra a chi vuole.

Alla fine poi parlando di attesa, e restando in Grecia, quella povera di Penelope potrebbe darmi qualche indicazione…però vedi anche lei si teneva occupata, faceva la tela il giorno e pure la notte si teneva occupata e la disfaceva.

Insomma, io una soluzione per “ingannare” l’attesa non ce l’ho…forse occorre essere iperattivi (che fatica), oppure restare calmi a guardare quello che succede… in ogni modo la cosa più bella è arrampicarsi sulle piante e vedere il mondo da lassù…si aspetta lo stesso, ma sai che panorama?