passaporto
oggi è stata una giornata strana, per alcuni versi frenetica…oggi ho detto “arrivederci” alla casa in cui abitiamo…
ho aiutato il marito a fare le valige, ho preso un pò delle mie cose e mi sono trasferita dai miei genitori.
ebbene si, lui se ne va…non nel senso che mi lascia, ma nel senso che va a lavorare in un’altra città, in un altro paese che presto non sarà più neanche nell’Unione Europea.
Londra
Quando pensavo a questo momento, a parte un pochina di tristezza per la nostalgia, per lasciare le tue cose, ero tutta contenta ed eccitata all’idea di questo cambiamento di vita così importante, di iniziare una nuova fase della nostra vita insieme, di cambiare e ricominciare da zero…
e invece??? sordamaldestra, dal tempismo perfetto…lui parte e io resto qui, in attesa dell’intervento, in attesa dell’impianto, in attesa della riabilitazione… insomma in fila d’attesa…
lui in aereoporto, io in ospedale..
Ho imparato adesso a non pianificare, a non fare progetti…tanto di quelli che avevo poi alla fine non so neanche se qualcuno si siano veramente realizzati…
o forse si sono realizzati ma in maniera completamente strampalata e senza nessun senso?
insomma, non è che tra i progetti che pensi di avere da bambina o anche da grande, c’è quello di diventare sorda…o meglio, politicamente corretto di perdere l’udito a seguito di una grave ipoacusia…
mah…io non ci capisco più nulla… ma almeno il passaporto è valido.