Nè di Venere, nè di Marte

Nè di Venere nè di Marte, non si sposa e non si parte, nè si da inizio all’arte.

In realtà questo non è un vero inizio ma diciamo più una ripartenza. Ho iniziato questo blog nell’ottobre 2020, quando in seguito a un intervento alla mastoide (osso dietro orecchio sinistro che era fuori uso) sono diventata in due giorni sorda completamente, perdendo anche l’orecchio destro. Mi sono ritrovata dentro una bolla di sapone, senza sapere cosa fare, nè perchè fosse successo e ho provato a reagire scrivendo.

Credevo di essermi ammalata nel 2019, curata in maniera errata e che la perdita dell’udito fosse la conclusione di una malattia.

Non è stato così. Purtroppo. Si è vero mi sono ammalata nel 2019, sono stata mal curata per una diagnosi sbagliata, ma sono stata anche bene per due mesi. Purtroppo dopo l’intervento di ottobre le cose non sono migliorate, anzi.

Ho fatta un intervento per inserire l’impianto cocleare a destra (intervento poi rimandato di due settimane perchè avevo un herpes labiale e poteva provocare complicazioni). I dolori atroci alla testa, la sensazione di pesantezza, il collo bloccato mi hanno portato a un ricovero dal 22 dicembre fino al 28 gennaio. Ho subito una biopsia meningea. Dimessa senza una diagnosi vera e propria con i dolori continui e la speranza di poter stare meglio, ma niente.

Sempre nausea, vomito mal di testa e nessun risultato attendibile dalle analisi. A maggio sono di nuovo peggiorata e quello che doveva essere un ricovero di tre giorni per un controllo è diventato un ricovero di quindici giorni con tanto di ulteriore biopsia meningea.

Ovviamente tralascio tutti gli esami che mi sono stati fatti, tac, risonanze, rachicentesi,prelievi.

Adesso ho una malattia rara, di natura autoimmune, e la terapia adesso funziona e a fine mese dovrebbe essere sostituita con una nuova.

Sono stata in silenzio, mi sono presa il tempo per pensare a cosa fare, cosa poteva succedere, a sentirmi bene ma sempre sospettosa con la paura di tornare a stare male. La scaramanzia, la voglia di tornare alla normalità, di riprendere a fare le cose e soprattutto di riuscire a farle, perchè ho recuperato le forze.

Quando sei malata e stai male tutto è brutto è triste, e anche se cerchi e ti sforzi di trovare qualcosa di buono, alla fine non è così. Non è automatico, non è logico, ti fai domande a cui non è pensabile dare una risposta e allora io mi sono chiusa. Sono tornata in quella bolla a pensare, senza voler fare nulla, senza la voglia di scrivere sul blog, ma solo di stare ferma e guardare. Ho voluto fare la spettatrice del mio film muto. Si perchè la malattia ha influito sul mio udito, cioè sull’impianto, facendomi tornare indietro di mesi sul percorso di riabilitazione.

Ma si può restare chiusi nella bolla per sempre? Esiste un posto sicuro davvero dove non ti succede nulla?

In questa pausa ho pensato anche a questo, al posto tranquillo. Io sto cercando il mio, ma so che a un certo punto la pausa riflessiva deve finire. Basta attiviamoci per non essere immobili e farci travolgere. Io ho deciso di travolgere proprio, anche perchè la sfiga mi ha travolto a sufficienza.

Insomma, non mi ricordo in quale cartone animato (mi sembra L’era Glaciale) ma la battuta “TANTA SFIGA” lho ben recepita.

Quindi oggi, un venerdi dispari come piace a me, che sono scaramantica al contrario, riprendo il blog, a scrivere le cose che mi capitano, da malata e da persona che è malata ma vuole guarire e non essere malata. Io adesso non mi sento malata, ma volenterosa nelle mie scelte riprendendo in mano la mia vita.

Sono cambiata in una cosa, o almeno di questa mi sono resa conto. I progetti, i piani che avevo….ecco…il mio atteggiamento non è di non avere piani o progetti e neanche vivere alla giornata, ma guardare alle cose in una prospettiva diversa.

Non perdere tempo con i progetti e piani ma fare direttamente le cose. Si evita un passaggio inutile. Se poi quella cosa non ci riesce si trova un’altra strada.

Buon venerdì e buon direttamente.