La scimmietta senza sosta

Oggi vorrei raccontare questa storia.

C’era una volta una scimmietta senza sosta. Viveva nella giungla con tutta la sua famiglia e non si fermava mai. Correva sempre su e giù, andava trovare i sui amici, girava avventurandosi oltre i rami più alti degli alberi per scoprire sempre nuovi orizzonti. Non stava mai ferma. E sorrideva sempre. Correva, rideva, salutava tutti, anche il serpente più velenoso che le faceva i dispetti e anche il ragno che ogni tanto la mordeva…insomma, tutti, nessuno escluso. E anche se era stanca per questo gran correre, alla fine della giornata era tutta contenta per quelle cose che aveva fatto.

I suoi amici più fidati erano un petauro dello zucchero e una splendida farfalla. Poi c’erano la tigre e una giraffa, il leone e la pantera. L’elefante e la civetta.

Con loro poteva correre tra i rami, saltare e giocare a nascondino.

Un giorno però la piccola scimmietta senza sosta mentre scorrazzava tra gli alberi in cerca di nuove avventure cadde da un ramo e volò giù. Fece una brutta caduta. Il ramo si era spezzato così all’improvviso. Allora subito accorsero la mamma scimmia, e i suoi amici a vedere cosa fosse successo.

E a un certo punto, mentre la scimmietta senza sosta se ne stava li seduta zitta zitta con la lacrimuccia sul viso, la farfalla la guardò e disse: ” o ma per bacco, quello è un bernoccolo bello grosso”. Allora la scimmietta si voltò verso il petauro e gli disse: ” ma sei bellina anche con il bernoccolo”.

La piccola scimmietta senza sosta andò a casa e si vide allo specchio. Ma era davvero bello grosso questo bernoccolo, proprio li, a destra, sulla fronte. Un bel bernoccolo. Che cresceva sempre di più. La scimmietta si svegliava tutte le mattine e si guardava allo specchio, e lo vedeva li, quel bernoccolo non voleva sparire.

E la scimmietta senza sosta si vergognava a uscire, non voleva farsi vedere neppure dai suoi amici, figuriamoci poi da quei cattivelli del serpente e del ragno. Nessuna nuova avventura. Lei con quel brutto bernoccolo non era più cosi bella e si sentiva triste accanto alla farfalla. Non poteva più correre tra i rami con i petauro, perchè quel brutto bernoccolo non le faceva vedere bene i rami.

E la scimmietta senza sosta si fermò. Era triste e a volte piangeva, voleva stare sola. Ma con pazienza e coraggio la famiglia della scimmietta gli dava sempre coraggio. La farfalla l’andava sempre a trovare e il petauro dello zucchero non la lasciava mai in pace. Gli faceva gli scherzi, gli portava i frutti che trovava nella foresta.

E poi un giorno la scimmietta provò a uscire dalla sua tana, fece un passo e vide che riusciva a stare in piedi anche con il bernoccolo. Il giorno dopo provò a fare due passi, il terzo giornò provò a fare un salto.

Lei non lo sapeva, ma li nascosti c’erano tutti i suoi amici a vedere cosa faceva, c’era il petauro, la farfalla, la tigre e la giraffa, il leone e la pantera. L’elefante e la civetta. E lontano c’erano pure il serpente e il ragnetto. Tutti li nascosti a vedere cosa succedeva

E poi la scimmietta senza sosta vide un raggio di sole. Li nascosto che arrivava nel fitto della foresta, davanti a lei. E penso che era così bello da vedere, che ce la poteva fare ad andare un pò più su tra i rami e vedere le nuvole, forse vedere anche il cielo, che le mancava così tanto. Ma aveva paura di cadere di nuovo, di farsi tanto male e di dover rinunciare di nuovo a tutto. E tornò in casa.

Tutta rannicchiata in un angolino era piccina piccina. Poi sentì dei rumori provenire da fuori. Erano le risate dei suoi amici, le loro voci che si perdevano tra i rami nella foresta

E la piccola scimmietta senza sosta si alzò, andò allo specchio, si guardò tutta imbronciata. Fece una carezza a quel bernoccolo che ormai non andava via e che era parte di lei ed uscì. E vide tutti i suoi amici che la aspettavano per andare a esplorare.

E la piccola scimmietta senza sosta tornò a correre sempre su e giù, a trovare i sui amici, a girare avventurandosi oltre i rami più alti degli alberi e a scoprire sempre nuovi orizzonti.