Il riassunto di una settimana intensa

In questa settimana mi è successo di tutto….una settimana intensa in cui alla fine poi oggi mi sono tranquillizzata.

Ma andiamo con ordine.

Lunedì e martedi la pioggia a Londra. Che due palle. Quella pioggia che ti mette tristezza, fine fine (mi viene in mente Forrest quando spiega tutte le piogge che c’erano in Vietnam) (faccio una parentesi nella parentesi perchè al solito non si può non sapere chi sia Forrest e a chi io faccia riferimento).

Comunque io che sono molto suscettibile con il tempo, due giorni di pioggia mi mette l’angoscia. In più poi se devi uscire a fare delle commissioni e ovviamente il diluvio universale si scatena in quei dieci minuti che decidi di uscire.

Mercoledi visite di controllo in ospedale, prima della partenza. Ora vorrei fare una piccola rimostranza a tale riguardo. Ora a Londra e credo sia una peculiarità della sanità inglese, ti fanno trecentomila domande, per qualsiasi cosa, anche se è chiaro che ti ad esempio ti serve una ricetta di una medicina che già utilizzi di solito, loro ti chiedono ogni cosa a riguardo…e perchè e come e quando…insomma, forse anche un pò troppo stress.

Giovedi mattina (vedi sopra perchè i dottori sono troppo petulanti) di nuovo dal dottore (mi doveva solo fare una ricetta) e le corse per arrivare in aereoporto…rischiando di fare tardi.

Alla fine poi e ovviamente, appena arrivata nella zona franca, uno sprtiz ci voleva, giusto per stare tranquilla.

Il volo dove io ovviamente con la mascherina, me la sono dormita..

ed eccoci a venerdì a ieri. Il giorno dei giorni. La fine, la tragedia…

Il pomeriggio da sola in casa, ero al lavoro al pc, poi decido di andare in camera per mettermi la felpa con il cappuccio perchè avevo un pochino freddo…e scendo poi per andare in cucina. e li, mi accorgo di non avere più l’orecchio.

Non sento, non trovo l’impianto, non trovo il processore..mi tocco, tocco la maglia, penso mi sia rimasto da qualche parte…inizio a urlare, a correre a piangere,…la disperazione. non so cosa fare. Urlo ma non sento. MI sento catapultata indietro nel tempo come due anni fa in ospedale quando capii che sarei stata sorda. videochiamo il marito a Londra disperata, piangendo, panico che si impossessa di me. Rivado in camera, per le scale, cerco sotto il letto…e continuo a piangere e urlare.

Nel frattempo arriva la mia mamma che mi vede disperata e mi dice di stare calma ma non riesco…anche lei inizia a cercare. Il marito chiama la logopedista che mi dice che fare “cerca impianto” con il mio mitico telefono ma non lo trova, poi chiama la cochlear per sapere come fare…

io sempre più disperata e piangendo, cerco ovunque, penso che adesso dovrò fare denuncia, stare senza impianto, non sentire, non poter fare le cose…continuo ad avere una crisi di panico…un susseguirsi di videochiamate…

poi il marito mi fa: la tua mamma ti chiama

vedo la mia mamma arrivare con l’impianto….continuo a piangere disperata ma ho l’orecchio. Era caduto in cucina…dove non avevo guardato.

E niente…poi tutti ti dicono che non ti devi far prendere dal panico.

si facile.

comunque sono senza voce…ma non mi importa. Perchè mi posso sentire.