Il pranzo della domenica

Come dice la mia amica S. “Domenica vai a prebdere un po di ciuccia?”…ad indicare che la domenica vado a pranzo dai miei e dalla mia mamma. “Il pranzo della domenica” è anche un film, una commedia abbastanza divertente ambientata a Roma, e racconta le vicende di una signora della media borghesia romana e delle sue tre figlie con i rispettivi mariti e famiglie.

Prima che arrivassero i nipoti nella telefonata del sabato, che mi faceva la mamma, mi veniva anche chiesto cosa volessi da mangiare…

Poi sono arrivati i nipotini e quindi la nonna cucinava per loro…adesso che sono malata, beh..sto riprendendo il ruolo da protagonista, o quasi …

Comunque oltre al pranzo in famiglia, a me piacciono i pranzi della domenica in generale.. primo perché sei rilassato, ancora in pace con il mondo perché siamo sempre nel we, rilassato e tranquillo. Ora la pandemia ha cambiato molto le cose….ma il concetto è quello. Secondo perché puoi chiacchierare, mangiare tranquillo e non hai lo stress delle cose da fare,…i più belli sono quelli in campagna o comunque quelle belle trattorie dove il sugo per la pasta viene fatto bollire 8 ore minimo e ti guardano male se non ordini almeno 4 portate di cibo.

La cosa positiva poi del pranzo domenicale è che puoi mangiare di più e la sera te la puoi cavare con una cosa leggera (io tante volte prendevo una tisana) in pigiama, sul divano a non fare niente.

Ora cosa c’è di più tradizionale del pranzo della domenica e del tiramisù come dolce?

Poche altre cose direi.

Io sono del team pavesini (non si offendano quelli del team savoiardi) perché il biscotto si sposa meglio con la crema al mascarpone e mi risulta più soffice. Il tiramisù è il dolce preferito di mio marito.. e lo prende ovunque, per assaggiare e per fare i paragoni. Una nostra cara amica F. realizza il tiramisù più buono in assoluto. Lei lo prepara tutte le volte che andiamo a cena, addirittura gli prepara la doggy bag. E in qualsiasi posto andiamo.. il marito prende il tiramisù, assaggia e poi esclama: “si è buono, ma non come quello di F.”. Non so cosa ci metta F. nel tiramisù….una volta le ho chiesto la ricetta, l’ho fatto anche io, ma comunque non era buono come il suo.

oggi ho fatto il tiramisù, un po’ di corsa (la polvere di cacao per decorare non è setacciata) e con le dosi ridotte…

Inoltre io non ho una ricetta vera e propria del tiramisù…la partenza è 250 gr di mascarpone e 2 uova. Ma ad esempio lo zucchero lo metto a piacere, tanto assaggio…il caffè lo faccio lungo a volte mentre altre lo allungo con l’acqua.

Non ci avevo mai pensato a questa cosa di non avere la ricetta fissa ma di andare a caso e a gusto (e potrebbe essere uno dei motivi per cui il mio tiramisù ha mille difetti).

Però nonostante tutto ha fatto la sua figura, si è lasciato mangiare ( era poco) , ha concluso con dolcezza il pranzo.

Insomma anche senza seguire a rigidità delle ricette (la pasticceria è tutta precisione come dice Iginio Massari) e senza essere incastrato nelle direttive, si può essere buoni e felici.