Il piatto più buono del mondo

Da un pò di tempo cerco di pensare alle cose che potrei fare una volta guarita, a come reinventare la mia vita, anche se appare difficile e impossibile al momento. Pazientare ancora, forse novi ricoveri, nuovi esami, nuove procedure…

Pensare ai ricordi mi fa solo male, infatti quando una persona è malata, la prima domanda che si pone è PERCHE’ ? si esatto, si pensa a colpevolizzare se stessi per essere malati, si pensa a cosa sia andato storto, ai progetti che una persona aveva e non può realizzare per il momento o forse non potrà mai realizzare.

Allora la mente contorta, almeno la mia, pensa ai momenti in cui “ero felice e lo sapevo” piuttosto che ai momenti in cui “ero felice e non lo sapevo”.

E mi è tornata in mente un’esperienza culinaria, (strano).

Ero già malata (uscita dal primo ricovero con una diagnosi e stavo benino) e in giro con il marito siamo capitati per caso in un ristorante a Norcia (dove ora è cambiato lo che) e abbiamo fatto una degustazione “ARIA” dove era lo chef a scegliere i piatti.

Premesso che ho pasteggiato con un cocktail a base di gin ed era buonissimo, tra i vari piatti arriva a sorpresa sotto la cloche un piatto definito “il piatto più buono del modo”

Si alza la cloche e appare uno spaghetto al pomodoro. Ora io non amo molto la pasta al pomodoro perchè quando iniziai l’università e (i miei mi “mandarono fuori di casa”) abitavo sa sola, mi facevo sempre la pasta al pomodoro perchè avevo il sugo pronto ed era facile.

Ma quello spaghetto al pomodoro me lo ricordo ancora…e sono passati due anni.

Una cosa semplice, ma fatta per bene vale la pena…niente cose sofisticate, niente di stravagante o altisonante a dimostrazione che tutto se fatto con cura e maestria può essere superlativo.

Riuscirò anche io a costruire il mio “piatto più buono del mondo”?