Il gioco dei barattoli

In questi giorni di pseudo vancanza in Italia sono stata alla fiera di paese, la fiera del mio paese, Lamporecchio.

Ed è stato come tornare bambina, o meglio adolescente. Da bambina andavo alla fiera con i miei genitori, poi da adolescente, diciamo alle medie, con gli amici della scuola. Poi da grande ho “schifato” un pò la fiera del paese, perchè chissaà come mi sentivo superiore e anche perchè non ci conoscevo nessuno.

Sono tornata alla fiera da qualche anno, diciamo da quando ero malata e ho iniziato a rallentare con il lavoro e avevo più tempo.

Quest’anno invece ci sono stata de sere, per due volte. Ho incontrato le amiche delle scuole medie, ho visto amici e amiche e mi sono immersa in quel chiassoso rumore, di gente che parla, ride, la musica delle giostrine per i bambini, l’odore del cibo alle bancarelle.

E da sorda come si fa a stare con tutto questo? non so se ho avuto tiepido (come dico sempre io) …Insomma il nome sordamaldestra da qualche parte deriva no???

ora, io alla fiera non ho capito nulla…sentivo solo un grande chiasso intorno…poi si gira mia sorella e fa “tanto non si capisce nulla dalla confusione”… con il labiale in italiano invece era molto facile (molto più difficile la compresione del labiale in inglese)….

alla fine me la sono cavata, perchè a volte è meglio non pensare all’essere sorda ma semplicemente cercare di andare avanti, o fare finta di nulla…

La cosa che mi fa incavolare però è che io ho sentito ad esempio le cicale la sera nel giardino di casa…ma non era il suono come quello di prima, o meglio, non era il suono vero che fanno…ma il suono che mi fa sentire l’impianto cocleare…

ecco, potrei usare una nuova frase per il prossimo post: come mi fa sentire l’impianto cocleare. (non sarebbe una cattiva idea).