Il compleanno dell’orecchio
Ieri è stato il compleanno dell’orecchio, e quale modo migliore per festeggiare con uno splendido Afternoon Tea a tema Bridgeton?
Devo dire che questo è stato un ottimo compleanno.
Due anni fa sono stata ricoverata per subire una mastoidectomia all’orecchio sinistro (avevo perso l’udito a sinistra nel 2019), e l’operazione è stata il 22 (ed è andata alla grande) e il 23 ho iniziato a sentire “ovattato” all’orecchio destro… era un venerdi e la domenica già non sentivo più niente.
A un certo punto si era spento tutto. Sono stata così sorda senza sentire niente fino a metà dicembre (quando dopo l’operazione per l’impianto cocleare rimandata da novembre a dicembre) mi hanno acceso.
Perchè festeggiare? Perchè prima cosa è sempre una buona occasione per bere e mangiare e io di certo non mi tiro indietro a queste cose, e poi perchè fa bene ridere, divertirsi anche nei momenti più tristi e dolorosi.
L’anno scorso ero venuta a Londra per due settimane (a cavallo tra le chemio) e in quella occasione andammo con il marito a fare il nostro primo afternoon tea e dopo, al solito ci rendemmo conto che era il compleanno dell’orecchio.
Dopo 7 sedute di chemio (perchè la mia malattia rara autoimmune si è tranquillizzata solo con la chemio), il tanto anzi troppo cortisone (che continuo a scalare adesso sperando di finire prima possibile) sono qui con il mio orecchio che cerchiamo di sentire sempre un pò di più. Adesso siamo nella fase che si stanno riconoscendo i nomi in inglese…e qui è abbastanza difficile.
Comunque ad esempio ieri sera ho sentito la pioggia (sfido perchè c’era una specie di nubifragio eh)…però per me sono conquiste. La pioggia poi ha un qualcosa di magico…a me è sempre piaciuta (mi piace quando sei sotto le coperte, al caldo in inverno e fuori diluvia….non di certo quando dovevo uscire per andare al lavoro in motorino e il diluvio universale si concretizzava nei dieci minuti in cui ero in mezzo al traffico).
Non c’è una risposta univoca al perchè ho deciso di festeggiare l’orecchio. Uno pensa sempre che si festeggi qualcosa di bello, come un compleanno, un anniversario, un’occasione speciale. A me in maniera scaramantica per non pensare a quella che ero, ma per pensare a quello che sono e che forse potrei sempre diventare (più vecchia sicuro…che ora mi sta pure crescendo qualche capello bianco….lo vedo li che brilla sotto gli altri a fare capolino.)
Oltre poi al fatto che questo impatto psicologico abbastanza rilevante (sfido no, diventi sorda in due giorni) ha avuto un effetto non solo sulla mia vita, ma anche su quella del marito, dei miei genitori…. Mi ha fatto conoscere la mia logopedista (che è differente dalle altre ovviamente). Non sono una fan delle frasi fatte, o di quelli che ti dicono “a ma guarda i lati positivi”…la mia risposta sarebbe “ma guardali te i lati positivi, a me non interessa…preferivo stare con quelli negativi”… Credo più al cambio di prospettiva…
Almeno a me la malattia ha insegnato questo, a cambiare prospettiva. A guardare le cose da un altro punto di vista.
Ho trovato anche uno spunto per il prossimo articolo: YOUR LIFE BEGAN THE DAY IT NEARLY ENDED.
Meravigliosa.