Chinatown London

Eccomi qua, in giro per Londra a raccontare una nuova fantastica avventura. Oggi Chinatown.

Dunque, partiamo dal fatto che gli ultimi tre/quattro giorni sono stati un pochettino pesanti (gli esami non andavano bene e mi hanno aumentato il cortisone). Insomma mi era presa la tristezza, perchè purtroppo la cura è un lungo percorso, ed invece io sono più una da tutto e subito…Mi sono sentita persa, sorda (il cortisone da fastidio anche all’impianto e quindi sento un pochettino peggio del solito). Ok, passati i cinque minuti di sfogo e pianti.

Poi mi sono messa i miei anelli verdi ( l’anello del comando e l’anello al mignolo e farò un articolo sui miei anelli)…Per sconfiggere la paura, per non pensare e per andare avanti (tanto non è che abbia poi altre scelte significative).

E quindi sono uscita a girovagare e sono finita a Chinatown.

Ora mi sono lasciata trasportare dalla gente, dalle strade, dai sapori. Una cosa che mi piace fare tantisssimo quando sono nella citta (una delle migliori credo che resterà quella nella medina di Marrakesh…e ma li serviranno tanti articoli)..

Immaginare le strade dove c’è un odore di cucina cinese, dove i ristoranti sono gremiti di persone a qualunque ora. Dove vedi ravioli in ogni angolo e cerchi di capire quale sia il miglior ristorante…insomma quello dove vanno gli autoctoni e il meno turistico possibile.

E qui ovviamente la mia avventura da sordamaldestra non poteva non arrivare.

Trovo una specie di rosticceria, in un angolo, un pò defilata dalle vie principali. Mi metto in fila, pronta a pregustare cibo “to go”, indecisa tra i ravioli ai gamberetti oppure gli gnocchi di riso….e già la mia dieta non viene calcolata. I 40 gradi di Londra (ieri e oggi un caldo infernale) al sole in fila mi ricordano che forse dovrei cercare un posto all’ombra.
Penso che questa fila prima o poi si muova…nulla. Ferma immobile.

Sono l’unica per strada con la mascherina FFP3,inizio a sudare. Penso poi a dove poter mangiare questo cibo, non è che me lo posso portare a casa…

La fila non si muove…Mille pensieri mi invadono la testa, il caldo, la dieta, non posso mangiare un su marciapiedi…

Nulla…alla fine me ne vado. Giro i tacchi e me ne torno mesta verso casa, pensando che si bello gli odori, i sapori, il cibo autentico (forse quello più turistico che autentico), però voglio anche stare comoda e tranquilla.

Insomma è vero il motto “più inglese meno italiana”, ma a tutto c’è un limite.

Quindi consiglio vivamente un bel giro a Chinatown, magari non con questo caldo.

Io mi sono divertita lo stesso però. Adesso devo trovare dove mangiare.