Caro babbo natale…
Quest’anno non mi sembra neanche natale…tra i vari ricoveri in ospedale, ho perso lo spirito natalizio…poi da malata non posso andare in giro per negozi (anche la pandemia non aiuta) e soprattutto non sento. …il natale è reso tale anche dalle canzoni natalizie, dal suono dei campanelli…diciamo che mi sento un pochino tagliata fuori.
L’8 dicembre io e il marito si faceva l’albero ( cioe lui andava a prendere la scatola dell’albero e delle decorazioni in cantina…il resto lo facevo io)…in casa con le musiche di natale di sottofondo, anche se mettevo sempre l’album natalizio di Christina Perri.
Adesso sono dai miei genitori…il marito è in un altro stato…non faremo lalbero insieme. . Io ero una di quelle che non aspetta la mattina di Natale per aprire i pacchetti…li apro subito..ma quest’anno niente pacchetti. Solo scatole di medicine. Quelle tante.
Pero la letterina a Babbo Natale la scrivo lo stesso, perché esiste e ci penserà lui.
Ora per me scoprire la vera identità di Babbo Natale è stato un trauma…lo disse a tutta la classe la maestra in prima elementare…qualche bambino già lo sapeva. Io no….piansi a casa distrutta dal dolore e con un odio verso la maestra, ovvio. Ma dico io, o che sono cose da dire???
Comunque crescendo ho cercato di avere quella “gioia del Natale”…perché poi il resto dell’anno puoi essere senza gioia e una persona cattiva.
Quest’anno avrei tante richieste da fare a Babbo Natale..che riguardano la salute, la famiglia i progetti per un anno nuovo…chissa come potrà essere e come potrò essere io.
Non sono cambiate le richieste ( a parte quella di sentire) è che io sono più paurosa…davvero non credevo ma è così…la malattia e tutto questo casino che è successo mi hanno reso meno spavalda, più consapevole che siamo attimi…ma non hanno tolto la gioia!
Io non so quali siano i progetti che potrò realizzare e cosa succederà…ma so cosa chiedere a babbo natale.
Spero solo che la letterina arrivi a destinazione e lui si fermi a mangiar i miei biscotti e a bere un bicchiere di latte