a piedi nudi nel parco giapponese

non mi ricordavo di questa foto, me l’ha mandata mio marito stamani, insieme ad altre che aveva modificato.

E’ stata scattata nel parco del palazzo imperiale di Tokyo, nell’agosto 2017. Se ripenso a quella vacanza e a come mi arrabbiavo veramente per della cagate, a come davo importanza a delle stronzate, non considerando le cose principali…che scema! E adesso sono qui, nella mia piccola bolla di sapone, che ripenso a quei momenti, a quelle sensazioni.

Appena ho visto ho ricordato che subito, di fronte a quel prato che si apriva dinanzi ai miei occhi, tolsi le scarpe, presa dalla voglia di camminare su quel manto verde. Infatti non era un prato (chissà che erba usano li) ma un tappeto, soffice, umido che profumava di terra bagnata e mi ricordava l’odore del bosco dopo un temporale. Era una domenica mattina…stavo bene, non ero gonfia di cortisone nè di immunosoppressori (indossavo i miei jeans preferiti che ora neanche mi entrano da una gamba). Avevo sicuramente litigato con mio marito per qualcosa…

insomma tutto normale.

Poi ho pensato ma potrò davvero tornare alla normalità? potrò essere come prima?

Non credo proprio, Primo perchè avrò, spero presto, un impianto cocleare e quindi un qualcosa di “impiantato” nella testa (in realtà è un cip che mette la cia per spiarmi e per farmi rapire dagli alieni). Secondo perchè credo che non potrò più essere come prima, nel senso che questa cosa che mi è capitata, mi ha cambiato, nel bene e nel male. Affrontare una cosa del genere ha cambiato il mio modo di relazionarmi con me stessa e con gli altri, il mio dare importanza alle cose, la mia vita privata e lavorativa. Il punto importante qui è capire come cogliere il meglio dalle nuove situazioni che si stanno delineando, e ancora non ho ben capito come potrà evolversi la situazione, anche perchè al momento è tutto impreciso e aleatorio.

L’unica cosa importante da sottolineare è che insieme a quella foto, ce ne sono altre. In una di queste sono seduta intenta a farmi fare un servizio fotografico dal povero marito, con l’aria di quella .che è rilassata e beata..stesa su questo tappeto verde, che come ho detto prima era umido.

Conclusione della sessione fotografica, i jeans e il culo bagnato, e con naturalezza ho continuato a camminare per le vie di tokyo…tanto prima o poi asciugherà. Sordamaldestra anche prima.