Acqua di San Giovanni

Ci siamo, stasera 23 giugno è la notte di San Giovanni, una notte magica. Si prepara l’acqua di San Giovanni che secondo le varie leggende che si disperdono nel tempo ha proprietà curative e protettive. Si tratta di una tradizione arcaica, che chiaramente si collega alla festa cristiana di San Giovanni, patrono di Firenze ( tra le varie tante città) che si festeggia il 24 giugno.

Per quest’anno ne ho preparata abbastanza, visto i precedenti. L’anno scorso infatti non stavo molto bene e non la preparai…quest’anno ho cercato di porre rimedio.

Allora molto semplice, si prende una ciotola e si riempie di acqua. Poi si aggiungono i fiori di campo come le margherite, i fiori di malva, il rosmarino, da non dimenticare poi la lavanda e i fiori del trifoglio. Il gelsomino e altri fiorellini di campo. Insomma un bel bouquet di fiori di campagna. Si lascia la ciotola fuori tutta la notte (così prenderà tutta l’energia positiva della notte più magica dell’anno) e la mattina ci laviamo il viso e la mani con quest’acqua. Un rituale che sa di magia buona, di buon auspicio e di fortuna.

Per questo ho fatto una bella ciotola di acqua di San Giovanni. Ora un pò per gioco e un pochino per scaramanzia, si tratta alla fine di gesti semplici, tradizioni perse nel tempo, che alla fine a me non dispiace affatto riproporre. Sarà perchè sono una ragazza di campagna e perchè alla fine si tratta di piccoli gesti che aiutano sempre lo spirito.

Questa tradizione dell’acqua poi si mescola con un altro elemento molto importante e cioè il fuoco, sempre a rimarcare gli elementi legati alla purificazione.
Ora questa cosa del fuoco non la posso di certo fare per diversi motivi, il primo tra tutti è quello che non è che voglia mettermi ad accendere un fuoco in giardino e ballarci intorno come una pazza (oddio, conoscendomi potrei anche farlo), ma meglio evitare di diventare piromani o che arrivi la polizia (sicuramente arriverebbero gli elicotteri).

Poi ci sarebbe anche da preparare l’olio di iperico raccogliendo i fiori della pianta di iperico, detta “erba di San Giovanni”, proprio in questa notte. Metterli in un vaso e aggiungere olio, lasciando riposare per 40 giorni. Alla fine si ottiene una sorta di unguento officinale. Ma si tratta di una cosa complicata e non saprei dove andare a trovare l’iperico.

Per il prossimo anno mi farò trovare più preparata.