calze
oggi è stata una giornata strana… sono rientrata nella casa in cui abitavo quando ero felice e non sapevo di esserlo, e le sensazioni sono state strane ( a parte l’odore di chiuso)…pensare a quando abitavo qui e tutto era normale, non ero malata, avevo i miei progetti e le mie ambizioni…
e poi rimettendo un pochino a posto ho trovato le calze anti trombosi dell’ospedale!!!!! o mio dio…. ora non sono come quelle della foto ma si tratta di calze (stile leggins) molto pesanti e che devi mettere da sotto le dita dei piedi, fino alla coscia…ti stingono da morire e ovviamente sono bianche. e non le puoi togliere.
Me le hanno date per il primo intervento e le dovevo portare qualche giorno, alla fine le ho tenute un sacco…tanto comunque ero in ospedale, non è che avessi una grande vita sociale.
Ha proposito di vita sociale, mi va una sigaretta….ho smesso quando mi sono ammalata per la prima volta e chi mi conosce bene sa che io ero una ciminiera…cioè ne fumavo anche una dietro l’altra senza ritegno proprio.
Come diceva mio nonno, come mi ha detto la mamma, quando era malato, se gli andava una sigaretta allora voleva dire che stava bene.
Qui un futtitinne ci sta tutto!!!
Non faccio progetti nè altro, ma la cosa bella è che posso vedere tutte le mie scarpe, i miei profumi…i vestiti non tanto…li ho più a casa dei miei forse…
Poi però se resto ferma a guardare non mi prende la malinconia nè la nostalgia, nè la tristezza…piuttosto mi fermo a pensare come sia stato possibile tutto ciò, come da una sinusite si sia arrivati a 5 ricoveri, 3 interventi, e la sordità sopratutto.
Forse sono un caso clinico…boh. chi lo sa.
invece mai pensare con i ma e con i se, con ” se avessi fatto”….è successo. fine. Era certamente meglio se non succedeva, ma chi lo dice che questo non mi permetta di fare altre o tante cose…. (spero di evitare gli ospedali comunque).
Per le calze, e il cibo ovvio