A mani giunte…
Ognuno prega nel Dio in cui crede, oppure se è ateo crede in quello che vuole…
Io ho di base un’educazione cattolica e non tanto quando mi sono ammalata allinizio, ma diciamo dalla seconda “botta di salute” come la chiamo io, ho riscoperto le preghiere.
In realtà ho un padre confessore Don A. che mi ha sempre capita e consigliata, seguendo i dettami della chiesa ma direi soprattutto seguendo buon senso.
Mi è sempre piaciuto pensare di avere non tanto lo spirito di fede, ma fede con spirito.
Poi ti ammali e allora i pensieri sono mille anche sulla fede, su Dio…( uso il termine Dio in generale per ricomprendere le 3 grandi religioni monoteiste e anche tutte le religioni) . Credo sia normale perché cerchi di dare risposte a qualcosa che non conosci, a qualcosa di intangibile ma presente. E quando non sai che cosa fare, a chi ti rivolgi? Al Capo, a quello che sta in Alto, a quello che comanda.
Insomma per un problema su un pc io chiederei aiuto a Bill Gates? Ovviamente Bill non risponde e anche Dio forse è troppo occupato.. .ma prima o poi risponderà. ..io continuo.
Cosi mi vengono in mente, quei clienti che ti scrivono su wa se ti possono chiamare. Te rispondi che sei in riunione o con un altro cliente e chiami appena puoi. Qui scatta l’errore che ho fatto molte volte…mai dire quando. Perché se dici “ne avrò per un’oretta “..ecco allo scadere del tempo il telefono inizia a squillare, arrivano messaggi da ogni dove e non sai cosa fare.
Dunque non penso e non voglio arrivare di certo a tanto, anche perché io il numero di bill non ce l’ho…e per il numero di Dio la situazione è ancora più complicata.
Ora il male, il dolore, la stanchezza, ognuno sente la propria…io sto male (a volte piango nella mia bolla di sapone) perché sono sorda, perché i miei progetti si sono fermati se non addirittura cancellati…e poi c’è chi piange perché non ha potuto comprate le scarpe, o il fidanzato l’ha mollato, perché si è rotta un’unghia o h perso il lavoro o più banalmente per gli ormoni. Insomma ognuno piange e si dispera per le proprie cose…ma indipendentemente dal motivo, ognuno di noi nei momenti bui e tristi sta a mani giunte.
Perche è un gesto che ci fa sentire piccoli e ci fa chiedere aiuto, perché ci rende umili anche quando non lo siamo..
Un piccolo gesto universale senza distinzioni.
E in queste sere solitarie ho ritrovato i piccoli gesti che ci rendono umili
Silvia
Che bellissime parole!
veronica
grazie