La differenza tra sabato e domenica
Il fine settimana appena passato è stato strano, utile, impegnativo ma non troppo, riflessivo e chi più ne ha più ne metta. Ma quello che ho notato è stata la differenza vera e abissale (sto parlando dal punto di vista della malattia, tra poco arrivo a spiegare) tra il sabato e la domenica.
Andiamo con ordine.
Sabato destinazione Portobello Road. Dovevo tornare dal mio banchino dell’argento, per vedere se c’erano i coltelli r il burro e altre cose che avevo chiesto al signore (un tipo troppo simpatico). Ovviamente il giro per il mercato è sempre divertente, le bancarelle, la folla (anche troppa), il caldo (si sopportava). Però questa volta ho deciso di andare a vedere anche Portobello School Yard. Molto carino, un cortile con i tavoli per lo street food, all’ombra di un bell’albero, qualche bancarella e poi la strada che prosegue con altre bancarelle e cose da comprare.
Abbiamo mangiato jamaicano con tanto di disavventura da sordamaldestra. Mentre mangiavo mi rimane incastrato qualcosa tra i denti…non ho ben capito cosa fosse. Comunque le mie manovre per togliere di mezzo l’intruso hanno attirato l’attenzione del cuoco, che poverino è corso subito pensando stessi male o chissà cosa (immaginate le mosse che devo aver fatto). Comunque poi dopo varie manovre con la lingua (chinata in basso per non farmi vedere), ho risolto e ho continuato a mangiare e a bere.
Un ottimo sabato, dove sono stata fuori a pranzo, sono entrata nei negozi, cercato bancarelle, fatto shopping. Non mi sono sentita disabile, o sorda. Ero tranquilla nel fare le cose, ormai sto capendo il labiale anche in inglese. Faceva un pò caldo, ma diciamo che il vento aiutava molto.
Domenica
Diciamo che fino all’ora di pranzo era tutto normale, e mi pregustavo una giornata di relax a guardare qualche serie o qualche film in tranquillità. Invece tutto è iniziato con “la fase dialogica” come la chiamo io, con il marito. Ci siamo messi a parlare, e non so come siamo finiti a parlare di me (non per manie di protagonismo), ma per la mia condizione.
Più che la malattia, l’essere immunodepressa e dover girare sempre con la mascherina (il rituximab spacca con il covid insomma) è l’essere sorda che mi ha fottuto. E’ vero che la mia splendida meningite su base autoimmune resterà con me, ma lo scopo delle chemio e delle terapie dovrebbe essere quello di tenerla sotto controllo. Tutto il cortisone che sto facendo adesso (con una fame atavica, le caldane, l’umore altalenante e chi più ne ha più ne metta), dovrebbe aiutare a lenire il dolore cronico alle mie pachimeningi, così niente più mal di testa.
Parliamoci chiaramente però. Si sono una persona malata, cerco di migliorare il mio stile di vita. Ma come faccio con la sordità? Da malata ho sempre risposto a chi mi diceva qualcosa o faceva battute ” non sai cosa vuole dire”, oppure anche “vuoi fare a cambio”. Ieri per la prima volta in tanto tempo il marito mi ha detto delle cose sull’essere sorda che mai mi aveva detto prima (non so cosa gli era preso…forse la pasta al ragù può averlo messo di buon umore).
Quindi dopo il pranzo, e dopo le chiacchere non mi sono neanche messa a piangere, sono stata in silenzio. Ho realizzato che anche volendo fare esempio la cameriera, non la posso fare perchè non capisco in italiano, figuriamoci in inglese. Non è tanto un fatto di quello che voglio fare, quanto realisticamente un fatto di quello che “posso fare”. Non ci sono limiti o barriere? questo non è vero. E’ più dura, è più difficile. Devo riuscire a capire la sfumatura dei suoni in una lingua che non è la mia. I suoni…già.
E allora ieri mi sono messa a fare tutto quello che avevo rimandato. Mi sono messa a valutare a capire…mi sono data un tempo per cercare di riuscire a dare un indirizzo nuovo alla mia vita. Non so perchè mi sia capitato tutto questo (a parte forse avere un karma di merda) devo solo imparare a gestirlo e purtroppo questo non è facile. Per niente.
Intanto ieri ho fatto medico, banca, numero di previdenza, tre nuove opportunità, un master.
differenze strutturali tra sabato e domenica. a presto per nuovi aggiornamenti.