tattoo
Mi sono resa conto di non aver tralsciato un pezzo importante di me stessa, fatto la scorsa settimana. Il tatuaggio.
Ero presa dai saluti, ero emozionata…non so bene …ma adesso rimediamo subito.
In realtà ho fatto due tatuaggi. Il primo un bicchiere di cosmpolitan sul polso sinistro (uguale alla mia amica). il secondo questo nella foto sopra la caviglia destra
Avevo bisogno di qualcosa che mi facesse ripartire, che mi aiutasse. In questi due anni quasi (da quanto sono diventata sorda) non ero più io…avevo lasciato che la paura prendesse il sopravvento, che decidesse per me. Non riuscivo più a stare da sola, dormivo con la luce accesa (perchè la notte l’impianto si toglie e quindi ero nel silenzio più assoluto).
Poi insieme alla sordità c’era la malattia, il dolore, l’ospedale, i ricoveri le operazioni. Ho desiderato a volte di morire. E’ vero. Ho chiesto di smettere di soffrire, di dire basta, perchè il dolore era troppo, perchè era qualcosa di troppo grande da sopportare. L’ultima operazione alla testa a maggio 2021 mi ha dato il colpo finale..mi ha fatto sentire misera, ho visto lo sguardo di compassione nei medici che mi guardavano con la testa tutta fasciata. Ho sentito sulla pelle il giudizio e la parola “poveretta”. Ho pianto tanto….
Poi dopo è arrivata (dopo ben tre anni) la diagnosi, la cura… l’estate in cui ero gonfia di cortisone e medicine, con i capelli rosa per coprire i tagli in testa. La chemio, la nausea, lo stare male e anche li pensare a come fare, cercare di partire per Londra, stare solo qualche tempo e poi ritornare per la terapia.
Poi con l’ultima terapia a febbraio 2022 ho pensato di esser uscita e il pensiero di qualcosa che mi facesse ripartire come un tatuaggio come la fenice. Rinascere dalle ceneri.
Appuntamento fissato a fine aprile. Ma poi la ricaduta…di nuovo in ospedale, di nuovo i pianti, la disperazione e il pensiero di dover fare tutto di nuovo. Alla fine ho fatto solo una seduta di chemio e poi la cura di mantenimento è stata cambiata (una più forte di quella di prima che non era poi così ottimale per me).
Ho capito come hanno detto i miei super dottori che avendo una malattia rara autoimmune (cioè il mio sistema immunitario è impazzito e attaca le pachimeningi facendomi venire la meningite) non c’è una cura vera e propria, ma si va a tentativi, considerando i farmaci che io sopporto oppure no.
Dopo il ricovero ho ripreso un pò di forza, mi sono ripresa piano piano (mi sto ancora riprendendo) e dieci giorni fa l’ho fatto. Tatuaggio.
Serviva qualcosa per mettere una linea, per tirare una riga…perchè forse si può ripartire, forse posso rimettermi in gioco, cambiare la mia vita, il mio lavoro. Insomma, se non lo faccio ora…non saprei quando.
L’esperienza tatuaggio è stata super. La mia tatuatrice delicatissima non ho sentito nulla (come direbbe il mio dottore,,,”avevi il cortisone cosa volevi sentire”). Ma sopratttutto adesso ho già trovato un nuovo tautaggio per settembre.
Un rosa…poi spiegherò dove e perchè l’ho scelta.
Insomma, il mio corpo ne ha bisogno.