La giusta direzione

Per capire quale strada scegliere occorre sempre avere la giusta direzione in testa, insomma fissare dritta la meta.

Quando si è malati, però non è sempre così facile. Non si può scegliere a volte, anzi parecchie volte, cosa fare perchè sei bloccata in un corpo malato che non “dialoga” più con te. Insomma fa di testa sua non ti ascolta e se dice di essere dolorante e di non farti alzare dal letto, beh rassegnati perchè è cosi. Non si può decidere perchè da malata non decidi te, ma le medicine, i dottori, e la tua volontà è messa in secondo piano rispetto a una malattia subdola, la mia anche invisibile e rara.

Sono stata due anni in attesa di una diagnosi, e quanto poi scopri che era una meningite di natura autoimmune, che nessuno aveva visto ( o meglio alcuni l’avevano vista ma non considerata), che ti ha reso sorda, debilitato, fatto soffrire, causato n. 4 operazioni alla testa pensi solo a questo: ” adesso che lo so, conosco il mio nemico, posso riprendere me stessa e la mia giusta direzione”. Infatti come avevo scritto in un articolo, ho festeggiato con una torta e con la mia famiglia. Adesso sono gonfia di medicine e cortisone, sono grassa che non mi riconosco..ma mi rimetterò in forma.

Sapere il tuo male, il tuo dolore è una forma di liberazione. A livello mentale a me ha dato uno svolta, non solo per capire che cosa ho e come si affronta, ma anche per decidere cosa fare e come vivere. Io ho deciso di curarmi (alla faccia di quelli che mi dicevano che dovevo smettere con i latticini per guarire e che si trattava solo di riequilibrare i batteri nell’intestino o di quelli che mi avevano diagnosticato una malattia super rara incurabile se non con immunosoppressori a vita).

Ho imparato a essere più egoista verso me stessa, a fregarmene veramente di quello che pensano gli altri di me o che fanno. Devo dire che ho sempre cercato di essere positiva, anche se a volte è stata veramente dura. Poi ancora non è finita, quindi sono sempre sospettosa di ogni minino cambiamento, di ogni minimo dolore alla testa o al collo.

Ma ho trovato la giusta direzione, la mia. Sto tornando a fare quello che voglio, il mio corpo mi sta seguendo…o meglio piano piano sta tornando ad ascoltarmi.

Ottima cosa direi.